Edificio del XIII Secolo
Collocato alle pendici dell’abitato, in una zona verdeggiante e tranquillissima, a due passi dal centro del borgo ma allo stesso tempo appena appartato, l’edificio appartiene a un antichissimo nucleo abitativo, già testimoniato nel XIII secolo.
Da più di cento anni è di proprietà della famiglia degli attuali gestori: da quando, nel 1907, Nunzio Ciarrocca rientrò a Santo Stefano di Sessanio dopo aver cercato (e trovato) fortuna in Nordamerica. Quando fu di nuovo nel suo paese natale, orgoglioso di aver superato con successo mille sacrifici, volle acquistare la più bella dimora tra quelle in vendita: questa di via Benedetta gli parve quella da scegliere.
Il palazzo è stato a più riprese ristrutturato e ingrandito; l’ultima sopraelevazione, che ha condotto alla struttura attuale e le ha conferito, nei colori, negli eleganti balconcini e nelle tipiche decorazioni delle sottofinestre il suo caratteristico aspetto ottocentesco, sembra essere avvenuta nel 1856, come testimonia un’iscrizione sopra il portone d’ingresso.
Si tratta di una dimora signorile, abbellita da architravi e mostre di alta qualità costruttiva ed estetica e ornata da un imponente e singolare apparato decorativo la cui origine risale al XVIII secolo. Le volte di tre delle quattro camere sono decorate con preziosi e multicolori dipinti a secco: figurazioni geometriche, motivi fitomorfi e zoomorfi, in qualche caso anche brevi frasi che a inizio secolo gli abitanti della casa appuntavano per motivi diversi: dediche, ricordi, rapidi memento. Tutto questo singolare patrimonio di arte e di cultura popolare è stato attentamente restaurato da decoratori specializzati e fa di queste stanze esempi rari nel contesto dell’edilizia di un paese di montagna, solitamente assai più spartana negli interni.
Il saloncino, l’ambiente comune dedicato alla colazione, è spartito da tre volte. La decorazione, in corrispondenza delle connessioni tra una volta e l’altra, simula colonne scanalate blu, con gli sguanci decorati da ventagli. Le lunette mostrano una singolare celebrazione della caccia, con volti che sembrano raffigurare eroi antichi, con tanto di cimiero e di fanfare trionfali.
Dopo il terremoto del 2009 tutti gli ambienti sono stati oggetto di un accuratissimo intervento antisismico, nello spessore delle volte, svuotate e riportate a nudo e ricoperte con fibre di carbonio, sono stati effettuati cerchiaggi con travi d’acciaio collegati da una stanza all’altra in modo da riconsolidare con la massima efficacia il solaio di ogni piano, con l’ulteriore rinforzo di reti elettrosaldate. Tutti questi interventi, effettuati da maestranze altamente specializzate, fanno sì che oggi l’edificio garantisca i massimi standard di sicurezza antisismica.